affiliate marketing il blog di francoNerofumo: Arisa Sincerità fenomeno musicale di SanRemo

3 apr 2009

Arisa Sincerità fenomeno musicale di SanRemo



Arisa. Fenomenologia di un successo
( fonte MAX )
Testi nostalgici, look demodé e aria stralunata. È nata una stella...
Preso dall’entusiasmo, quando hanno annunciato che Arisa aveva trionfato nella sezione “proposte” ho messo un post nel mio blog intitolato Ho vinto il Festival di Sanremo.

Titolo a effetto, me ne rendo conto.

Ma non “bugiardo”. Perché sono tra coloro che l’hanno selezionata a SanremoLab, spianandole quindi la strada per il Festival, assieme alla brava e bella Simona Molinari (gli altri componenti della commissione artistica erano Massimo Cotto, Franco Zanetti, Paolo Giordano, Andrea Rodini e Maurilio Giordana).

La prima volta che l’ho vista la ricordo bene. Sabato primo novembre intorno alle 11 del mattino, un’ora infame per cantare. Per di più in una sala prove nei meandri del teatro Ariston con un’acustica non ottimale. Lei si piazza davanti al microfono.

È timidissima e non dice una parola. Il look è tremendo: una salopette in jeans da meccanico, lenti a contatto, una rosa tra i capelli ricci.

Ma quando inizia a cantare rimaniamo tutti a bocca aperta: l’impostazione vocale è eccellente e la canzone è di quelle bastarde che ti trapanano il cervello fin dal primo ascolto e non ti lasciano più.

Rapido scambio d’occhiate tra i componenti della giura e, anziché liquidarla con un «grazie, ciao» come tutti quelli che non ci erano piaciuti (la maggioranza, su circa 250 concorrenti), le chiediamo di fermarsi per fare quattro chiacchiere. «C’è qualcosa che non va?», domanda impaurita con quella vocetta stridula e dolce che la fa sembrare un personaggio da cartoon.

«Sei molto brava», diciamo subito per tranquillizzarla, «però il look proprio non va. Conciata così potresti andare a una sagra di paese, non salire sul palco dell’Ariston».

Lei annuisce in silenzio, ringrazia a se ne va. Subito dopo tocca a Giuseppe Anastasi.

Anche il suo pezzo, intitolato Fino a Natale, è bellissimo. Notiamo che è lo stesso autore della canzone di Arisa. Basta una semplice domanda per svelare l’arcano: oltre che l’autore, è pure il fidanzato.

Altra domanda, stavolta più cattiva: «Se per la fase finale ci fosse un solo posto e se a scegliere fossi tu, chi manderesti avanti?».

Beppe non ci pensa un attimo e risponde deciso: «Rosalba, senza alcun dubbio».

Lo confesso: è stata questa risposta data col cuore in mano a farmi innamorare di entrambi.

Comunque la prima selezione la superano tutti e due senza problemi: 6 voti su 6 per Arisa, 4,50 per Beppe.Mercoledì 3 dicembre, i 50 superstiti si ritrovano nel teatrino del Casinò.

Quando arriva il momento di Arisa, basta darle un’occhiata per capire che ha fatto tesoro dei nostri consigli: un mese di ricerche e suggerimenti da parte di amici e addetti ai lavori le hanno permesso di focalizzare meglio la sua immagine, che non nasce certo a tavolino, ma è la proiezione sul palco di Rosalba Pippa, una ragazza stralunata, ma tutt’altro che sprovveduta, candida e sincera in modo quasi osceno in un mondo caratterizzato da una fauna (televisiva e non solo) spesso imbarazzante. Lei parla, tanto per fare il verso alla sua canzone, con sincerità e semplicità.

Dice che adora la tv in bianco e nero, che va pazza per le scenette di Sandra e Raimondo.

Racconta che è cresciuta a Pantano di Pignola, frazione di un paesino a 8 km da Potenza, in una casa dove «i pranzi della domenica erano interminabili, il cielo sempre azzurro, la temperatura mite, e potevo prendere il sole nel gazebo della nonna.

Quello è il mio mondo ideale».

Poi aggiunge: «Quando ero ragazzina mia mamma mi presentava alle sue amiche e diceva: mia figlia è così come la vedete, però è buona».

Insomma, la ragazza che sta facendo impazzire l’Italia è un po’ come Calimero: «Se mi dicono che sono bella non ci credo, anzi penso subito che chi lo dice vuole prendermi in giro.

No, il rapporto col mio fisico non è buono».

Ancora oggi che ha 26 anni, Arisa arrossisce se con i genitori deve parlare di sesso: «Quando ho fatto ascoltare Sincerità per la prima volta a mio padre, ho notato che ha smesso di sorridere quando ho cantato il verso che dice “fare e rifare l’amore per ore”.

Allora gli ho spiegato che non era riferito a Beppe e a me, ma che le canzoni raccontano storie successe chissà a chi».Alla sua famiglia è legata in modo quasi morboso, tanto da aver messo tutti nel nome d’arte che ha scelto: Arisa è l’acronimo delle iniziali di Antonio (suo padre), Rosalba (il suo nome di battesimo), Isabella e Sabrina (le sue sorelle) e Assunta (sua madre).

Era uno spettacolo vederli tutti assieme in giro a Sanremo.

La figlia più grande diventata improvvisamente una piccola stella.

Le sorelline che le somigliano come due gocce d’acqua.

E papà e mamma a rilasciare interviste, orgogliosi, quasi come se le star fossero loro.

I signori Pippa da Pantano, frazione di Pignola.
Ciao da Franco

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