affiliate marketing il blog di francoNerofumo: Come pulire il monitor LCD manutenzione e consigli

16 set 2009

Come pulire il monitor LCD manutenzione e consigli



Come pulire il monitor LCD?
E’ sempre meglio, per motivi di garanzia, rifarsi alle indicazioni riportate nel manuale del monitor in vostro possesso.

In caso di assenza di indicazioni si può procedere come segue:

- Spegnere il monitor e disconnettere il cavo d’alimentazione. Aspettare che si sia raffreddato.

- Usare un panno morbido e asciutto (va benissimo quello per pulire gli occhiali), controllando che sia pulito (anche la più piccola presenza di polvere può rigare il pannello). Questa prima passata per togliere eventuali impurità.

- Bagnarlo appena con acqua tiepida, stando attenti a strizzarlo per bene. Il panno deve essere umido ma assolutamente non deve gocciare. Non usare in nessun caso solventi o prodotti aggressivi, potrebbero danneggiare irrimediabilmente il pannello, specie il trattamento superficiale. Questo se vedete che le impurità non sono sparite dopo la prima passata.

- Se anche così non si ottengono i risultati sperati, si può provare con agenti appositi per la pulizia del monitor, che non vanno mai applicati direttamente sul pannello, si usano sul panno. Prima di comprarli controllate bene che non contengono alcool, ammoniaca o solventi.

- La pulizia va ripetuta ogni tanto, in relazione a quanto è sporco il monitor. Farla una volta l’anno non serve a niente, dato che le macchie saranno ormai molto difficili da rimuovere. In genere consiglio di eseguirla almeno una volta al mese.

- Si è infilato un insetto sotto il rivestimento del pannello! Che faccio?

Non è uno scherzo, capita veramente!

Purtroppo le soluzioni non sono molte, andrebbe smontata la cornice e rimosso il pannello, ma non è un’operazione consigliabile, quindi che fare?

Per prima cosa bisogna vedere se l’insetto sia ancora vivo. Se lo è c’è la possibilità che esca da solo, magari “aiutandolo” mettendo una lampada con luce forte o un neon vicino alla cornice del display dopo averlo spento. In genere in questo modo l’insetto, attratto dalla luce, dovrebbe farsi strada verso l’uscita.

Se invece fosse già morto si può provare a scuotere, con molta delicatezza, il display per vedere se cade giù da solo. Non premete assolutamente sul pannello e non usate compressori o aria compressa, nemmeno soffiare va bene, in quanto potrebbe lasciare residui di particelle d’acqua o peggio di saliva.

Se non esce neanche così la cosa migliore è contattare il supporto tecnico del produttore del monitor che, in genere, riconosce questo problema come valido per la restituzione in garanzia.

- Serve utilizzare lo screen saver negli LCD?

A differenza dei CRT, questo tipo di monitor non soffre del problema del “burn-in”, ossia dell’inconveniente che si verifica quando si lascia un’immagina statica per troppo tempo sul monitor. Nel caso dei vecchi monitor a tubo catodico, poteva succedere che quest’immagine venisse letteralmente impressa in maniera definitiva sullo schermo.

Con gli LCD questo non può succedere ma p comunque consigliabile utilizzare uno screen saver o comunque di non far rimanere immagini statiche per più di 12 ore sullo schermo.

Questo perchè i cristalli liquidi hanno un certo “effetto memoria”, se rimangono fermi in un certo allineamento per molto tempo, tendono a rallentare i movimenti in caso di stimolazione. In pratica non si avrà un’immagine stampata sullo schermo come con i CRT, ma i cristalli diventeranno “lenti” nei movimenti.

Il processo è generalmente reversibile, almeno in parte, visualizzando una schermata interamente bianca per un bel po’ di tempo (almeno quanto avete lasciato l’immagine statica precedente).

- E’ possibile riparare i pixel difettosi?

No, anche se sulla rete troverete sicuramente qualcuno che afferma il contrario, sono soluzioni pericolose e comunque mai definitive.

Se vi sono molti pixel o sub-pixel difettosi, e se rientrano nella politica di sostituzione dell’azienda produttrice, bisogna sempre affidarsi a loro per la sostituzione.

Se invece non ve ne sono abbastanza da giustificare la resa, purtroppo non c’è nulla da fare. Può capitare però che un pixel difettoso si “ravvivi” da solo, ma è una situazione estremamente rara.

Consiglio che do sempre: se potete controllate il monitor prima dell’acquisto!

Attualmente alcuni rivenditori su internet stanno attuando un sistema di controllo dei pixel pre-vendita: pagando una piccola somma (nell’ordine di 20-30€), effettuano il controllo garantendo al cliente l’assenza di difetti di pixel o sub-pixel. Altri invece, sui monitor di fascia alta, garantiscono la restituzione anche con un solo difetto visibile.

- E’ vero che i difetti dei pixel possono verificarsi anche dopo qualche tempo?

E’ difficile ma può accadere purtroppo. Vale lo stesso discorso fatto prima, se rientra nei limiti della garanzia, si può chiedere la sostituzione del monitor.

- Come posso controllare se vi sono pixel o sub-pixel difettosi sul mio pannello?

Il metodo è molto semplice. Potete utilizzare una delle numerose utility che trovate in rete, oppure farlo da soli, il risultato è lo stesso.

Mettete a schermo intero un’immagine tutta bianca (RGB 255,255,255) e controllate che non vi siano puntini di colore diverso.

Poi passate ad una tutta nera (RGB 0,0,0) e fate lo stesso.

Se entrambe non mostrano differenze, non avete pixel difettosi.

Per il controllo dei sub-pixel il discorso è analogo ma si applica una schermata rossa (RGB 255,0,0), poi una verde (RGB 0,255,0) e infine una blu (RGB 0,0,255).

Se anche così non emergono puntini di colore differente… complimenti! Avete un monitor esente da difetti di pixel.

- Il mio monitor emette uno strano rumore, che fare?

Dopo aver escluso possibili cause di interferenza, specie se il monitor è dotato di casse audio, in genere il problema è riconducibile all’inverter delle lampade.

Il rumore dovrebbe verificarsi a certi livelli di luminosità o frequenza verticale e scomparire al variare di questi parametri.

Spesso non è considerato motivo per potersi avvalere della garanzia perché, in teoria, questo rumore è oltre la soglia dell’udibile umano. Non sempre è così.

Il problema è che la corrente che alimenta le lampade viene modulata continuamente da un impulso per rappresentare gli stati acceso/spento. Questa fluttuazione può causare risonanza tra l’inverter delle lampade ed il trasformatore, facendo rientrare il rumore nel range dell’udibile e causando fastidio.

Purtroppo non si può intervenire su questo problema, essendo intrinseco del processo costruttivo del monitor. In genere non dovrebbe presentarsi, specie su monitor di un certo livello, ma non sempre questo principio è rispettato.

Come regola generale, più la qualità costruttiva è scarsa e più i fori di ventilazione sono larghi, maggiore sarà la possibilità di riscontrare questo fastidioso effetto.

- Cosa sono le varie sigle TCO che trovo indicate sui monitor?

Le sigle TCO (Tjänstemannens Central-Organisation) stabiliscono gli standard di emissioni del monitor.

Le differenze sono le seguenti, per maggiori informazioni visitate www.TCO.se:

TCO 92: La prima norma TCO, che restringeva I limiti della vecchia MPR-II, includendo requisiti in termini di frequenza di rinfresco e risparmio energetico.

TCO 95: Restringe ulteriormente i limiti delle emissioni. Include criteri ergonomici come la possibilità di regolare l’angolazione del display. Introduce limiti di emissioni per l’impatto ambientale e abbassa il consumo massimo della periferica.

TCO 99: Considera l’applicazione delle norme anche ai display a cristalli liquidi. I limiti vengono ancora ritoccati verso il basso, si impostano criteri sulle frequenze di rinfresco che devono raggiungere almeno gli 85hz alle risoluzioni più utilizzate.

TCO 03: Vengono introdotti requisiti per la qualità dell’immagine e la gestione del colore.

TCO 06: da poco introdotta su larga scala, restringe ulteriormente la TCO 03 in termini di luminanza, variazione del colore e consumi energetici. Si aggiungono criteri per i tempi di risposta e il livello del nero.


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