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22 mar 2009

Nutrizione Bambino che fa colazione non ingrassa


Bambino che fa colazione non ingrassa

I piccoli abituati a mangiare correttamente al mattino si nutrono meglio e "ingrassa no" meno.

Ma tanti INVECE la colazione la saltano .


Ormai siamo all'emergenza: stiamo crescendo un esercito di piccoli obesi e sovrappeso che, inevitabilmente o quasi, diventeranno adulti obesi e sovrappeso.
Con tutti i rischi per la salute che questo porta con sé: l'ennesimo richiamo a mettere i nostri figli sulla bilancia arriva dal recente congresso internazionale «Nutrition and Metabolism in Children», tenutosi recentemente a Verona .
Da cui emerge però una buona notizia: se convinciamo i bimbi a far colazione, siamo già sulla buona strada per insegnar loro a nutrirsi correttamente riducendo il rischio di metter su peso.
COLAZIONE
– Lo affermano a Verona gli esperti della Società Italiana dell'Obesità, che ricordano i dati allarmanti dell’Italia: un bambino su tre è in sovrappeso, uno su dieci addirittura obeso.
E chi è obeso da piccolo ha il 40 per cento di probabilità di restarlo anche una volta diventato adulto. «Uno studio recente discusso al convegno, pubblicato sulla rivista Pediatrics, rivela però che la frequenza del consumo di colazione è inversamente associata all’indice di massa corporea», spiega Claudio Maffeis, docente di pediatria dell’Università di Verona e segretario scientifico del convegno. «In altre parole, indipendentemente da altri fattori (età, sesso, attività fisica e così via), tanto più spesso si fa colazione, quanto minore è il rischio di ingrassare.
Il primo pasto del mattino infatti è molto importante, perché oltre ai carboidrati necessari come “carburante” per le attività scolastiche fornisce anche altri nutrienti essenziali, come il calcio del latte.
Partire con una colazione adeguata è importante perché proprio dalla prima colazione, dalla merenda del mattino e dal pranzo deve arrivare il 60 per cento delle calorie della giornata: purtroppo oggi spesso accade il contrario, perché è la cena l’unico momento “conviviale” della famiglia in cui ci si ritrova tutti assieme e si mangia in abbondanza.
Peccato però che consumare molte calorie alla sera implichi meno appetito il mattino successivo, in un circolo vizioso che diventa difficile da spezzare».
Molti piccoli, così, saltano la colazione o la fanno insufficiente, con il risultato di “sballare” fin dal primo mattino gli equilibri nutrizionali della giornata.
E l’abitudine prosegue anche nell’adolescenza, quando dire di no alla colazione diventa un modo per esprimere anche a tavola la propria indipendenza.
REGOLE
– Il problema vero è che bambini e adolescenti grassi diventeranno adulti con problemi di salute: «Ma già da bambini, se si è obesi, il rischio cardiovascolare sale perché crescono il colesterolo, i trigliceridi, la glicemia; senza contare che i piccoli con problemi di peso vanno incontro spesso a problemi di autostima, disturbi dell’immagine corporea, depressione», avverte Maffeis. «La buona notizia è che dal grasso in eccesso si guarisce a qualsiasi età.
L’importante è riconoscerlo: la prima regola, semplicissima, è misurare la circonferenza della vita e la statura dei bimbi. Indipendentemente dall’età e dal sesso, il rapporto fra circonferenza vita e statura deve essere inferiore a 0.5: al di sopra di questo valore è bene discuterne con il pediatra e intervenire, perché c’è la probabilità concreta che il bimbo sia già a rischio cardiovascolare».
I «comandamenti» per evitare di ingrassare sono sempre gli stessi e passano da una maggiore attività fisica e da una dieta adeguata: «I capisaldi? Cinque pasti al giorno, cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, pochi grassi e tanta fibra», risponde Maffeis.
Insomma, quello che dovremmo fare lo sappiamo tutti, perché viene ripetuto a grandi e piccini in tutte le salse.
L’importante sarebbe riuscire a metterlo in pratica senza tentennamenti.

Elena Meli.


Ciao da Franco

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