YouTube, il portale dedicato ai video di proprietà di Google, batte record su record. A gennaio sono stati oltre 100 milioni gli utenti che lo hanno sfruttato
di Franco Forte
I dati sull’utilizzo di YouTube nel mondo sono impressionanti.
di Franco Forte
I dati sull’utilizzo di YouTube nel mondo sono impressionanti.
A gennaio 2009, nei soli Stati Uniti, 43 utenti del web su 100, fra coloro che hanno visionato filmati su Internet, l’hanno fatto collegandosi al portale video di Google.
Come dire, tradotto in soldoni, oltre 100 milioni di utenti unici che si sono collegati a YouTube e hanno visionato qualcuno delle centinaia di miglia (o milioni?) di filmati messi a disposizione online dal sito.
Secondo le ultime statistiche, poi, non si tratta di visite lampo, come avviene quasi sempre sul web, bensì di ricerca, consultazione e “sfruttamento” intensivi dei video messi a disposizione da YouTube.
Secondo le ultime statistiche, poi, non si tratta di visite lampo, come avviene quasi sempre sul web, bensì di ricerca, consultazione e “sfruttamento” intensivi dei video messi a disposizione da YouTube.
Ogni utente, infatti, sembrerebbe che visioni in media due video al giorno, e che resti collegato per un tempo che, secondo i parametri del web, è stratosferico: tre minuti e mezzo.
Alle spalle di YouTube, re incontrastato del fenomeno del video in streaming gratuito, ci sono altre realtà altrettanto conosciute, seppure con numeri assoluti molto distanti dal portale di Google, come per esempio Myspace e Yahoo. Ma se il fenomeno pare in continua espansione, il catalizzatore assoluto di questa nuova mania dei navigatori è YouTube, che pare non conoscere cedimento, neppure dopo alcune azioni volte a contrastare la diffusione di materiale pornografico.
Alle spalle di YouTube, re incontrastato del fenomeno del video in streaming gratuito, ci sono altre realtà altrettanto conosciute, seppure con numeri assoluti molto distanti dal portale di Google, come per esempio Myspace e Yahoo. Ma se il fenomeno pare in continua espansione, il catalizzatore assoluto di questa nuova mania dei navigatori è YouTube, che pare non conoscere cedimento, neppure dopo alcune azioni volte a contrastare la diffusione di materiale pornografico.
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