Guida utile per conoscere le problematiche dell'ansia e degli attacchi di panico, con informazioni e consigli utili per affrontare questi disturbi, conscerne le cause e i motivi, e intervenire come meglio possibile per curare e prevenire.
Quando l'ansia prende il sopravvento su di noi
Il disturbo da attacchi di panico (DAP) è una patologia psichiatrica caratterizzata dall’insorgere improvviso di episodi di angoscia intensa, incontrollabile, che lascia sbigottiti. Sorge inaspettatamente, raggiunge il picco massimo nel giro di dieci minuti e molto spesso non è possibile individuare gli eventi scatenanti. Il disagio si esaurisce del tutto nel giro di mezz’ora al massimo, ma la sua intensità è tale che è possibile rimanere sfiniti anche per giorni.
I disturbi d’ansia
Prima di parlare degli attacchi di panico è bene precisare che molte persone, almeno una volta nella vita hanno avuto un episodio di ansia, spesso innescato in un momento dell’esistenza in cui una data situazione è stata vissuta come pericolosa. L’ansia spinge l’uomo a esplorare l’ambiente, a ricercare spiegazioni e rassicurazioni e lo fa fuggire dalla situazione ansiogena. Questi momenti sono accompagnati da una serie di fenomeni neurovegetativi come l’accelerazione del battito cardiaco, eccessiva sudorazione e vertigini, perché il corpo umano durante gli episodi di ansia ha bisogno della massima energia muscolare per fuggire o “sopravvivere” a tale situazione. Molte volte l’ansia è una vera e propria risorsa poiché consente alle persone di proteggersi dai rischi e a mantenersi in allerta, migliorando così le prestazioni. Pensiamo per esempio all’ansia prima di un esame, aiuta a rimanere vigili. Tuttavia, quando gli episodi ansiogeni sono frequenti ed eccessivi, ma soprattutto non proporzionati alle situazioni, la persona si troverà di fronte ad un disturbo d’ansia che gli renderà la vita difficile e gli impedirà di affrontare in maniera naturale anche le situazioni più banali. I disturbi d’ansia sono stati classificati e suddivisi in:
fobie specifiche, ovvero tutte quelle paure persistenti, incontrollate e irragionevoli che spingono gli individui ad evitare determinate situazioni. Ad esempio la paura dell’aereo, degli spazi chiusi (claustrofobia) o degli spazi aperti (agorafobia), ma anche il timore eccessivo per animali o situazioni (il buio, l’acqua etc.)
disturbi ossessivi compulsivi (ampiamente trattatati in un articolo apposito) caratterizzati da pensieri e impulsi ricorrenti che creano nella persona sensazioni ansiose
fobie sociali vale a dire la paura di agire davanti ad altre persone con conseguente evitamento di tutte le situazioni sociali (mangiare con altre persone, parlare in pubblico)
disturbi di panico (il più grave tra questi)
Il disturbo da attacchi di panico (DAP)
Tra i disturbi d’ansia quello vissuto come esperienza terribile e invalidante, è proprio l’attacco di panico. Sigmund Freud, padre della psicanalisi, sosteneva che il panico fosse uno stato d’animo che coglie l’individuo quando i suoi rapporti sociali vengono meno e quindi incomincia a pensare solo a se stesso; dovendo così affrontare le situazioni e i pericoli da solo, l’uomo è portato a vederli più grandi di quanto lo sono nella realtà.
Il filone bioriduzionista invece, afferma che l’attacco è la netta conseguenza dell’attivazione improvvisa dei riflessi di soffocamento: chi ne soffre ha così una maggiore sensibilità da parte del sistema centrale di allarme, nei confronti di tale sensazione, attivandola anche in situazioni non pericolose.
I sintomi
Solitamente l’attacco di panico, anche se sembra insorgere improvvisamente, è sempre latente; le persone che soffrono di questi disturbi vivono una sensazione di continua tensione, come se avvertissero un pericolo imminente; si sentono irritate per ogni piccolo inconveniente e qualcosa dentro sembra volersi scatenare attraverso le urla o il pianto, ma non si riesce a uscire da questa situazione. Poi all’improvviso durante un momento quotidiano normalissimo, sale una forte ansia, senza motivo; la vista incomincia ad annebbiarsi, la testa sembra girare, il corpo trema, lo stomaco è in subbuglio.
A questo punto il cuore è impazzito, il respiro è corto, affannoso e l’aria non riesce più a dilatare i polmoni: sembra di soffocare. Ci si sente paralizzati, come se si fosse impossibilitati a muoversi, ci si sente disorientati e tutto intorno sembra sconosciuto; si ha paura di morire e di impazzire. Talvolta capita che le persone perdano i sensi e svengano (anche se non è così comune). Dopo un tempo che sembra interminabile, piano piano le sensazioni incominciano a svanire, il corpo è spossato e la persona si sente totalmente senza forze, con la testa vuota e tanta voglia di piangere.
La vita di chi ha avuto un attacco di panico, sembra cambiare radicalmente; se prima questa persona affrontava la quotidianità normalmente, viaggiava, usciva, lavorava, dopo questa terribile esperienza si ha sempre il timore di un nuovo attacco. Si ha così “paura della paura” e si innesca un circolo vizioso che conduce le persone ad evitare tutte le situazioni da cui difficilmente ci si può allontanare o dove non è possibile trovare un aiuto medico. Si incomincia a non uscire più di casa da soli, non si frequentano luoghi affollati e anche attività quotidiane semplici, come fare la spesa, guidare l’automobile, prendere il treno e andare in un bar, sembrano ora scogli insormontabili. Così i pazienti diventano schiavi del disturbo, ascoltano attentamente ogni segnale del corpo e la conseguenza è un forte senso di frustrazione che può condurre ad uno stato depressivo.
Descrizione dettagliata
Il primo attacco di panico solitamente insorge all’improvviso, e la persona ampiamente spaventata si reca in ospedale. Per fare una diagnosi di Disturbo da attacchi di panico sono necessari due episodi in un mese, ma le persone solitamente ne hanno molti di più. La frequenza e l’intensità dell’attacco varia da individuo a individuo; ci sono persone che hanno attacchi una volta a settimana per vari mesi; altri riferiscono attacchi quotidiani per varie settimane intervallati da mesi senza episodi e poi di nuovo attacchi.
Molte persone dopo aver provato un primo episodio acuto di panico, vivono degli attacchi detti paucisintomatici, ovvero episodi caratterizzati solo da alcuni sintomi senza esplodere in un vero e proprio attacco, e in loro persiste il timore continuo di avere altri episodi di panico. La maggior parte di coloro che soffrono di DAP sono costantemente preoccupati per il loro stato di salute, temono che non gli sia stata diagnosticata una malattia (solitamente cardiopatia o tumore cerebrale), e nonostante i continui controlli medici sono convinti che l’attacco rappresenti la fase terminale della patologia. Altri individui ogni volta che vivono un attacco temono di impazzire, di perdere il controllo e di commettere azioni inconsulte.
La diagnosi del disturbo da ansia
Riassumendo, per effettuare una diagnosi di disturbo da attacchi di panico, è necessario si sviluppino improvvisamente e nel giro di dieci minuti, almeno quattro sintomi tra i seguenti:
palpitazioni, tachicardia o sensazione di cuore impazzito
forte sudorazione
tremori
sensazione di soffocamento
senso di pesantezza sul petto
mancanza d’aria
nausea e scariche di diarrea
sensazione di capogiro e svenimento
senso di irrealtà
paura di impazzire, morire o perdere il controllo
sensazione di formicolio in tutto o in qualche parte del corpo
brividi alternati a vampate di calore
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