Noemi Berlusconi da gossip di provincia a caso politico
Tesi contrapposte, dichiarazioni subito smentite, e ora anche battaglie legali.
Il caso Noemi - come un feuilleton che si rispetti - si arricchisce ogni giorno di una nuova puntata.
E da piccolo pettegolezzo di provincia finisce per diventare uno dei principali item della campagna elettorale per Strasburgo.
Il compleanno a Casoria In principio fu il compleanno a Casoria.
La sera del 26 aprile Silvio Berlusconi si presenta alla festa per i diciotto anni di Noemi Letizia, una ragazza napoletana in cerca di una carriera nello spettacolo, figlia di un messo comunale e di una casalinga.
I cronisti di Repubblica raccontano la serata e appuntano quell'appellativo che farà il giro del mondo: «Papi», così Noemi dice di chiamare il presidente del Consiglio.
Il mondo politico comincia a esigere risposte dal premier. «Ero lì a Napoli e ho chiamato il padre, che conosco da anni, è un vecchio socialista, era l'autista di Craxi, mi ha detto che c'era il compleanno della figlia e sono passato per un brindisi» minimizza Silvio Berlusconi.
Si espone anche Anna Palumbo, madre di Noemi: «Berlusconi ha conosciuto mio marito ai tempi del partito socialista».
Ma il figlio di Craxi, Bobo, non ne sa nulla: «L'autista di mio padre si chiamava Nicola, era veneto, ed è morto da qualche anno. Io questa Noemi e suo padre non li conosco davvero». In serata Palazzo Chigi precisa: «Il presidente Berlusconi non ha mai detto che il signor Letizia fosse autista dell'onorevole Bettino Craxi».
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